Bianchi Cromovan Gianni Bugno – Gatorade 1993

Vi presentiamo la bicicletta di un campione unico, Gianni Bugno, Bugno è una leggenda, questa bicicletta è stata utilizzata nella stagione 1993 durante il Giro d’Italia. Questa bici è unica, dettagli unici, particolari unici, costruita da Bianchi per Gianni per la stagione ’93 nel Team Gatorade.

Bianchi da sempre nel mondo delle corse, al di fuori di una breve pausa riflessiva. Per il suo ritorno alle corse il marchio di Treviglio ha avviato una rinnovata produzione di telai e modelli da corsa creando una nuova società, la Bianchi Reparto Corse Srl, con l’obiettivo dichiarato di progettare e produrre la linea di biciclette destinate ai professionisti e chi desidera una bici di alto livello. La continuità delle caratteristiche tradizionali di ogni telaio è assicurata dalla struttura del Reparto Corse, che è dotata delle più moderne tecnologie disponibili. La produzione di telai è invece affidata all’uomo, dove l’esperienza e la sensibilità di un artigiano non possono essere sostituite da un computer.

Questa bicicletta Bianchi si chiama “Cromovan Dura Ace”, e il nome ovviamente è costituito dal gruppo di tubi e componenti scelti per l’occasione (con i quali possono essere sostituiti su richiesta). Il telaio è assemblato con tubi Oria Cromovan, una miscela di acciaio con cromo, molibdeno e vanadio. È un tubo trafilato a freddo, a doppio spessore con spessori di parete che vanno da 0,5 mm a 1 mm, a seconda della posizione. Le sezioni centrali sono leggermente ovalizzate, in particolare i tubi superiore e inferiore, le cui sezioni ellittiche sono orientate l’una di fronte all’altra. Le forze contrastanti dovrebbero resistere alla torsione e alla perdita di potenza per flessione, assicurando la rigidità delle parti soggette a torsione e urti laterali: il tutto senza trascurare la giusta flessibilità per assorbire gli impatti dal terreno. Il profilo del tubo obliquo aumenta la rigidità torsionale necessaria per lo sprint e la stabilità in sterzata, limitandone il lavoro alla compressione e alla trazione. Alla finezza dei tubi Cromovan si accompagna un’elevata resistenza (120 kg per mm cubo): il risultato è un telaio che pesa tra 1600 e 1800 grammi, più 650-700 grammi per la forcella, a seconda delle dimensioni (questa bicicletta completa pesa sotto i dieci kg). Risparmia qualche centinaio di grammi rispetto allo standard, utili al ciclista che percorre migliaia di chilometri durante l’anno, e tutto questo senza intaccare la stabilità e la durata della bici.

Le qualità del tubo Cromovan garantiscono un telaio rigido con l’opportuna flessibilità per il comfort sono mantenute dalla scelta della saldatura Tig.

La bici di Gianni è equipaggiata con il gruppo di punta Shimano Dura-Ace 7400, il Dura Ace STI con leve cambio/freno Dual Control: queste cambiano su otto velocità, ruota libera Hyperglide 12/21 e la nuova guarnitura (l’anello grande ha sei rampe di cambio all’interno che facilitano le cambiate; anche il perno movimento centrale è stato ristretto, con conseguente minor distanza tra i pedali) guarnitura da 175mm e 39/53 denti. I freni dual pivot sono molto efficaci, mentre i pedali sono LOOK ARC PP 196. La sella è una Sella modello Flite Titanium di Selle Italia, manubrio ITM Mod. Super Italia Pro 2 e attacco ITM 400 con nastro SILVA Ambrosio.

Pinarello Miguel Indurain – Tour de France 1995

Vi presentiamo con orgoglio questa iconica bicicletta in acciaio Pinarello Banesto, realizzata dal maestro telaista Dario Pegoretti utilizzata da Miguel Indurain durante il Tour de France 1995.

Il telaio è un’opera d’arte, schema verniciatura Banesto, realizzato con tubi in acciaio Dedacciai / Oria, caratterizzato dalla perfezione e dall’attenzione ai dettagli per fornire le migliori prestazioni che ci si potrebbe aspettare da una bicicletta da corsa della metà degli anni ’90. Molti particolari speciali individuati sul telaio come la testa della forcella, il ponte al telaio del freno posteriore, il deragliatore anteriore saldato, i forcellini, la scatola del movimento centrale, tutti contrassegnati dal logo Pinarello. Tutti i componenti sono il meglio del 1995: gruppo completo Campagnolo Record 8v con le bellissime e leggere ruote Campagnolo SIGMA, attacco manubrio ITM 400, pedali Time Equipe Magnesium EQ Mag bioposition 8.5, sella Selle Italia Turbo – Pro Team 95, nulla da aggiungere.

Dario Pegoretti era responsabile delle bici da corsa Pinarello per la Banesto, lavorando per Pinarello, per le bici del reparto corse.

Dario Pegoretti (18 gennaio 1956 – 23 agosto 2018) è stato un telaista italiano, di Trento, Italia, e poi in seguito a Verona, Italia. Era ampiamente considerato come uno dei più grandi costruttori contemporanei di telai per biciclette in acciaio e alluminio e un pioniere dei telai saldati TIG. Pegoretti ha iniziato a costruire telai nel lontano 1975 come apprendista presso il capomastro Luigi Milani, suo suocero. Erano grandi amici e partner, costruirono telai per leggendari corridori su strada come Indurain, Pantani, Cipollini, Roche, Battaglin, Chiappucci, Tafi, Fondriest e molti altri. Alla scomparsa del suocero negli anni ’90, Dario ha continuato a costruire per vari marchi, anche per Pinarello Reparto Corse (reparto corse). Successivamente Giorgio Andretta lo convinse ad avventurarsi nella produzione di telai con il proprio nome PEGORETTI. Nasce così il marchio Pegoretti e da allora costruì i suoi telai.

Wilier Triestina Marco Pantani – Tour de France 1997

Marco Pantani nel 1997 correva per il team Mercatone Uno, con biciclette Wilier.
La Wilier del Pirata era realizzata in alluminio Easton Elite 7005 con tubazioni ProGram Taperwall, il miglior alluminio all’epoca. I telai sono stati prodotti a Van Nuys, in California. A quei tempi, l’alluminio era il materiale preferito dalle squadre professionistiche.

Vi presentiamo con orgoglio una delle bici più iconiche della storia del ciclismo, la bici Wilier Triestina Easton Alpe d’Huez 1997 usata da Marco Pantani.

Mozzi ruote Selle Italia Alpina Slim RS-16 anteriore e posteriore mozzo Alpina RR-1 con cerchi Ambrosio Nemesis con tubolari Vittoria.
Tutta la componentistica della bicicletta era il top: reggisella Selcof Titanium, sella Selle Italia “The Pirate”, personalizzata per il Piarata da Selle Italia in TCS Kevlar, attacco manubrio 3TTT Pro Titanium Ahead, pedali LOOK PP286 Road.

“Marco ha scalato l’Alpe d’Huez in 37 minuti e 35 secondi, che oggi è ancora il record”, afferma Gastaldello, CEO di Wilier. “È stato un momento molto buono per Wilier, una grande spinta alla nostra crescita nei mercati internazionali poiché tutti attendevano questa tappa e questo ragazzo incredibile. Il telaio pesava 1.200 grammi ed è stato uno dei primi telai saldati a TIG.
Quella bici era costruita con tubazioni in alluminio Easton che arrivavano ad uno spessore minimo di appena 0,8 millimetri per il tubo superiore. Un valore decisamente minimo alla ricerca di una leggerezza che “Il Pirata” prediligeva.

La Wilier Triestina di Marco Pantani del 1997
Tra la fine del Giro d’Italia e l’inizio del Tour de France ci sono ventotto giorni a disposizione per recuperare la forma. Il 14 luglio, dopo Col de Soulor, Tourmalet, Aspin, a Loudenvieille – in mezzo ai Pirenei – Marco Pantani giunge terzo sul traguardo.
Il 15 luglio, ad Andorra Arcalis, arriva secondo, appaiato a Richard Virenque, staccato di un minuto e quindici dal vincitore, Jan Ullrich, e si colloca al quinto posto della classifica generale.
Il 19 luglio Marco Pantani vince sull’Alpe d’Huez, battendo il record della salita.
Il 21 luglio rivince a Morzine.
Il 27 luglio il Tour de France si conclude sugli Champs Elysées e sul podio, sotto all’Arco di Trionfo, Pantani sale sul terzo gradino, dietro a Ullrich e Virenque.